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TOUR DI PARMA MUSICALE: GIUSEPPE VERDI

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GIUSEPPE VERDI, MUSICA E TEATRI

Il teatro è sogno, finzione, illusione, miseria ed effimero splendore.
Bastano due note e una voce per evocare amore, passione e dolore.

In questo tour di Parma musicale vi accompagnerò alla scoperta di Giuseppe Verdi e del suo mondo, raccontandovi la vita e le opere di chi, da Roncole di Busseto, paese disperso nella Bassa pianura parmense assolato in estate, gelido e nebbioso in inverno, è diventato uno dei compositori più grandi di tutti i tempi.

Un mazzolino di case attorno a una chiesetta: così si presenta ancora oggi il borgo delle Roncole. La casa, dove Giuseppe Verdi nacque, è affacciata sulla piazza. Dimora semplice e immutata dal 1813 per volere dei marchesi Pallavicino.

La nostra visita alla scoperta di Giuseppe Verdi parte da lì e dalla chiesetta di San Michele dove il piccolo Giuseppe venne battezzato. L’antico fonte battesimale, l’organo, l’altare sono ancora quelli che l’ornavano quando il bimbo musicista serviva Messa e suonava per i suoi compaesani.

I Luoghi di Giuseppe Verdi

Spostandoci di soli sei chilometri verso ovest si arriva alla cittadina di Busseto, dove il tempo sembra si sia fermato.
La strada maestra porticata, la Collegiata, i fregi quattrocenteschi e cinquecenteschi in cotto ritmano la Piazza, dove campeggia la statua del Maestro che osserva i suoi compaesani con aria assorta e severa.

Giuseppe Verdi, dopo i primi studi a Busseto, proseguì l’apprendimento della musica a Milano, dove scoprì la vocazione per il Teatro d’opera, sostenuto economicamente e moralmente da Antonio Barezzi, commerciante appassionato di musica di Busseto. I due furono legati tutta la vita da profonda stima e amicizia oltre che da riconoscenza da parte di Verdi.

La visita della Casa Barezzi, del piccolo Teatro Verdi e una passeggiata fino alla salsamenteria Baratta evocano un tempo lontano fatto di passioni musicali e di attaccamento alle radici, quelle che Giuseppe Verdi non recise mai.

Ancora tre chilometri e, superato il torrente Ongina, si arriva al luogo più verdiano che ci sia: Villa Verdi a Sant’Agata.
Casa padronale e tenuta colonica acquistata dal Maestro per trascorrervi la vita con la sua amata Giuseppina, seconda moglie, compagna, amica e consigliera musicale.

A Villa Sant’Agata tutto è rimasto com’era quando il maestro se ne andò per l’ultimo viaggio.
Ancora oggi abitata dai suoi eredi, è curata e mantenuta in ogni sua parte con grande amore. Dalle stanze di Verdi e Giuseppina al Giardino e alla rimessa delle favolose carrozze, si passeggia alla scoperta della sua vita più intima.

I Teatri di Parma

Parma e Verdi sono uniti da un sottile filo rosso che parte dalla provincia, Roncole e Busseto, attraversa l’Ongina, si dipana a Sant’Agata per riannodarsi nella piccola capitale e scoprire che qui la musica e i teatri sono di casa.

I Teatri sono i contenitori dell’arte dello spettacolo e nei secoli la loro forma e ubicazione è cambiata per adeguarsi alle mutevoli necessità delle società che li esprimeva.
A Parma, il Teatro Farnese chiede di essere ammirato.

La data della sua costruzione è il 1618. Voluto da Ranuccio I Farnese per stupire Cosimo de Medici e esibire l’importanza e la cultura dei Farnese. Insomma, un biglietto da visita che doveva incoraggiare il consenso di Cosimo al matrimonio dei loro rispettivi figlioli: Odoardo e Margherita.

Il Teatro venne edificato in legno e stucco e progettato dall’architetto ferrarese Giovan Battista Aleotti.
Il legno era dipinto come fosse marmo, con venature che aumentavano l’illusione imitando la preziosa pietra così come le effimere statue di divinità erano realizzate con stucco e stracci. Ma la vera “invenzione” del teatro di corte parmigiano è il palcoscenico ampio, largo e alto per ospitare le quinte mobili e le macchine sceniche, liberato così definitivamente dalla Scena fissa di classica origine.
Solo visitandolo accompagnati da una guida potrete gustare pienamente lo spirito del luogo.

L’altro celebre Teatro di Parma è il Regio. Il ritornello è ”…non si può andare a Parma e non visitare il Regio…”
Tipico teatro ottocentesco all’italiana, diviso in palchetti con il pubblico sistemato gerarchicamente.

Oro, velluto rosso, stucchi e profusione di luci abbagliano. Venne inaugurato nel 1829 da Maria Luigia d’Austria, seconda moglie di Napoleone che resse il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla dal 1816 al 1847. All’epoca della buona duchessa, così la ricordano i parmigiani, i colori erano il blu e il bianco tenue mentre l’oro ornava con discreta eleganza l’insieme della conchiglia neoclassica.

I legittimi Borbone, ritornati a Parma dopo la morte di Maria Luigia, lo ammodernarono secondo lo stile esuberante e neorinascimentale in voga a metà Ottocento.
Il cuore del Teatro Regio è stato ed è ancora il leggendario loggione, dal quale gli intenditori esprimono vivacemente l’apprezzamento o meno dello spettacolo.

La musica a Parma è entrata nel tessuto popolare ai tempi in cui nacque l’ospizio delle Arti, collegio per bimbi orfani ai quali si insegnava un lavoro artigianale, mentre ai trovatelli ciechi venivano impartite lezioni di violino.
Lezioni di canto corale erano riservate ai fanciulli più dotati che cantavano per la duchessa nella cappella di corte. Successivamente nacque la scuola di musica per fanciulle povere. Le spese per queste scuole erano a carico del Tesoro Ducale.

Quando i giovani erano avanti nello studio avevano l’obbligo di prestare la loro opera nell’orchestra o nel coro del Teatro Regio. I guadagni maturati dagli allievi con la loro arte al servizio del Teatro venivano accantonati e consegnati loro al compimento del diciottesimo anno, per poter così affrontare la vita con un gruzzolo di denaro.

Nel piccolo ducato le scuole di musica si moltiplicarono per sopperire alla miseria: i giovani imparavano la musica e potevano emigrare con un mestiere in mano, quello del musicista. Emigrarono a centinaia. Si diceva che in tutti i teatri del mondo si sentisse l’odore del Parmigiano.

Dalla scuola di Musica dell’Ospizio delle Arti ebbe origine la Regia scuola di Musica che divenne poi il famoso Conservatorio Arrigo Boito dove studiò e si diplomò in violoncello Arturo Toscanini. E qui comincia la storia del più grande direttore d’orchestra del XX secolo.

Il Tour di Parma Visite Guidate

Ho scelto per voi i luoghi più significativi ed emozionanti per scoprire il rapporto di Parma con la musica e lo spettacolo e la vita di Giuseppe Verdi.

A Parma:

  • Teatro Farnese
  • Teatro Regio
  • Conservatorio Arrigo Boito
  • Casa natale Arturo Toscanini
  • Auditorium Paganini

Terre di Giuseppe Verdi:

  • Casa natale di Giuseppe Verdi a Roncole Verdi
  • Chiesa di san Michele Arcangelo a Roncole Verdi
  • Teatro Verdi di Busseto
  • Casa Barezzi, Busseto
  • Villa Verdi di Sant’Agata
RICHIEDI TOUR

 

Durata 3 ore
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  • Partenza
    Da concordare con il visitatore
  • Incluso
    TOUR DI PARMA MUSICALE: GIUSEPPE VERDI
  • Non Incluso
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