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TOUR COMPLESSO DELLA PILOTTA

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VISITA IL COMPLESSO DELLA PILOTTA A PARMA

Il polo culturale della città ha sede nella Pilotta, imponente presenza, segno della storia, dell’arte e del sapere.

Il palazzo venne chiamato Pilotta dal nome del gioco basco della Pelota, che veniva praticato in uno dei suoi cortili, fu costruito a partire dalla fine del Cinquecento dai Farnese che posero Parma e Piacenza sotto il loro controllo dal 1545.

All’inizio vi era solo un passaggio coperto strutturato sopra arcate, il Corridore, che collegava le residenze di Ottavio Farnese alla Rocchetta Viscontea e al Giardino Ducale, oltre il torrente Parma.
Nei secoli successivi il Corridore fu via via ampliato e replicato attorno ad alcuni cortili divenendo quell’austero contenitore che è il palazzo della Pilotta.

La sua funzione primaria era quella di avere al suo interno spazi funzionali allo svolgimento della vita pratica della corte farnesiana: scuderie, stalle, fienili, stanze per la guarnigione, magazzini per stoccare granaglie e una grande sala multifunzionale alla quale accedere a cavallo attraverso una scalinata appositamente progettata.

Quell’ambiente diventerà nel 1618 il celebre teatro di corte conosciuto come Teatro Farnese inaugurato per festeggiare il matrimonio fra Odoardo Farnese e Margherita de’ Medici con un’opera-torneo intitolata Mercurio e Marte. L’evento è ricordato per uno spettacolo sbalorditivo: lo spazio dell’orchestra, ai piedi delle gradinate di legno (ora platea), venne inondato per giocarvi una battaglia navale.

Oggi Il Complesso della Pilotta è un enorme contenitore culturale. Il grande scalone monumentale conduce verso il Teatro Farnese che accoglie i visitatori meravigliandoli con il suo spazio ligneo enorme che si schiude ai loro occhi.

Una visita alla Galleria Nazionale di Parma nel Complesso della Pilotta

Fra passaggi angusti, muri grezzi, travi e tracce delle buche pontaie, si accede alla Galleria Nazionale. Qui è incantevole perdersi fra le passerelle novecentesche sospese e magazzini seicenteschi dove i capolavori del calibro di Benedetto Antelami, Cima da Conegliano, Leonardo, Correggio, Parmigianino, Sebastiano Ricci, Canaletto, Canova e molti altri testimoniano la storia di Parma.

La visita non termina certo con la Galleria Nazionale ma i portali della Pilotta si schiudono alla ricca Biblioteca Palatina voluta da Filippo di Borbone nel 1761. La galleria Petitot, la sala Dante, la sala Maria Luigia e la sala De Rossi custodiscono volumi preziosi sui loro scaffali sette e ottocenteschi.

Manoscritti, codici miniati, libri delle ore miniati e rilegati in pelle o velluti, incunaboli, volumi antichi e centinaia di stampe rare costituiscono il patrimonio che i duchi di Borbone e Maria Luigia d’Austria sotto la guida di bibliotecari illuminati hanno acquistato e collezionato per donarli alla città.

Di solito quando apriamo un libro cerchiamo di capire se il testo e le illustrazioni ci soddisfano o solleticano la nostra curiosità. Difficilmente capita che un libro ci interessi come un bell’oggetto. Eppure, il materiale di cui è fatto, le illustrazioni, i caratteri sono quello che ci attrae e il libro è un piacere da guardare, sfogliare, toccare e annusare.

A Parma l’artefice di libri raffinati e unici è stato Giambattista Bodoni, piemontese che nella Pilotta ebbe la sua stamperia e la sua abitazione. È conosciuto come il principe dei tipografi e il tipografo dei principi Bodoni disegnava e creava matrici e punzoni per ottenere caratteri di varie dimensioni e di perfetta leggibilità e raffinatezza. Tra le sue opere più famose vi è il Pater Noster o Oratio Dominica stampato in 155 lingue diverse.

Nel 1818 la vedova di Bodoni concluse il progetto del marito e fece stampare il suo Manuale Tipografico, in due volumi. Il Manuale, frutto di oltre quarant’anni di lavoro, è composto da 265 pagine di caratteri romani, 125 di maiuscole, 181 di caratteri greci e orientali, 1036 fregi, 31 contorni a pezzi mobili e 20 pagine di segni, numeri ed esempi musicali.

Nel Complesso della Pilotta ha la sede il museo dedicato a Giambattista Bodoni.
Oltre alla sezione che attraverso pannelli esplicativi spiega l’evoluzione del libro vi è l’esposizione di una parte dello straordinario corredo di strumenti di lavoro dell’officina tipografica di Giambattista Bodoni, nonché di testi d’archivio come manoscritti di tipografia, bozze di stampa con correzioni, fino ad arrivare al prodotto finito per documentare ogni fase del processo creativo e produttivo del libro a stampa.

La collezione di matrici, punzoni e caratteri disegnati e fusi dallo stesso Bodoni è ricchissima e varia. Si ammirano contenitori in legno per riporre caratteri piccolissimi riproducenti segni di interpunzone minuscoli per arrivare a cassette dove si trovano i caratteri di lettere maiuscole e in corsivo.
Una visita al museo Bodoniano permette di scoprire la raffinata anima del bel libro.

Il Complesso della Pilotta ospita, infine, il Museo Archeologico Nazionale di Parma, che venne istituito nel 1760 per accogliere i reperti provenienti dagli scavi della città romana di Veleia. Nei secoli successivi il museo si è arricchito con l’acquisizione di materiali Egizi, Etruschi e Romani. Scavi condotti nel parmense nella seconda metà dell’Ottocento e nel Novecento hanno portato alla scoperta di reperti che narrano ai visitatori la storia del territorio dal paleolitico all’Alto Medioevo.

RICHIEDI TOUR

 

Durata 3 ore
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    TOUR COMPLESSO DELLA PILOTTA
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